
ASSOCIAZIONE SCIRARINDI
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Associazione culturale che promuove la Sardegna naturale, consapevole e sostenibile
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Lo sciopero per il clima di Venerdi 27 settembre porta a Cagliari migliaia di studenti. il corteo sfila per le vie del centro e si ritrova sotto le finestre del palazzo della Giunta regionale della Sardegna dove gli studenti si rivolgono al presidente Christian Solinas una appassionata domanda di azioni concrete contro i cambiamenti climatici.
Ecco il discorso integrale dei ragazzi, che riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Grazie ragazzi, grazie di essere qui tutti insieme oggi!
Siamo tantissime e tantissimi.
Dicevano che quello che facciamo non serve
ma ora sono costretti ad ascoltarci.
Dicevano che non possiamo fare la differenza
ma ora, che siamo tanti, fanno finta di prendere provvedimenti.
Dicono di apprezzare il nostro impegno,
ma che i ragazzi non dovrebbero occuparsi di politica.
Dicono che dobbiamo studiare, non perdere tempo,
mentre distruggono il nostro futuro.
Piangono la distruzione del nostro polmone verde,
mentre fanno accordi commerciali con il Brasile
Il Cambiamento climatico è ormai un fatto assodato, ora dobbiamo far vedere che facciamo sul serio, che non ci arrendiamo, che non lo facciamo solo per moda, che siamo disposti ad andare fino in fondo. Non basta una passeggiata, non basta una camminata. È stata una bella manifestazione certo, ma per cambiare non basta una manifestazione. Se vogliamo un futuro diverso fermiamoci qui, tranquillamente, davanti a questo palazzo, dormiamo qui se necessario, fermiamoci perché devono ascoltare quello che abbiamo da dire.
Abbiamo una semplice richiesta da fare alla Giunta Regionale: una dichiarazione di emergenza climatica in cui si dica che hanno realmente intenzione di realizzare un piano energetico alternativo.
Questa dichiarazione non sarà però in bianco, dobbiamo essere sicuri che non sono parole al vento, abbiamo visto che i politici spesso dicono dicono, ma quando si arriva al dunque non fanno niente.
Noi vogliamo una garanzia che quelle scritte nella dichiarazione non siano solo parole, vogliamo essere sicuri che seguano i fatti, non che come sempre ci si dimentichi degli impegni presi, perciò siamo disposti a stilare questa dichiarazione di emergenza climatica se e solo se il Presidente Solinas dice NO al metano, solo se ci dà questa garanzia. Questo non perché il metano sia il male assoluto, sarebbe falso dire una cosa del genere, ma comunque lo si veda il metano oggi ci impedirebbe di scrivere qualsiasi futuro alternativo, renderebbe impossibile la dismissione del fossile in tempi ragionevoli, allontanerebbe definitivamente la speranza delle rinnovabili. Il presidente non può dire sì al metano e sì al cambio di rotta sul clima, non si può pensare a un piano energetico alternativo senza fare marcia indietro sul metano.
Se Solinas ci dirà di no, dichiareremo lui e la sua giunta nemici climatici e ambientali, perché bisogna iniziare a dire che non siamo tutti sulla stessa barca, lui che decide e noi che subiamo le decisioni. Anche se noi siamo per la pace purtroppo c’è chi fa la guerra al pianeta, a noi e al nostro futuro.
 Vi invitiamo dunque a rimanere con noi per questo assedio pacifico alla regione, sappiamo che c’è chi ha altro da fare, chi deve andare a divertirsi, chi a studiare, chi andare a lavorare, ma sappiamo che un giorno non molto lontano continuando così non potremo fare nessuna di queste cose.
È chiaro a tutti che se non siamo capaci di cambiare il programma di una nostra giornata, non potremo mai cambiare i programmi politici del mondo.
Iniziamo da oggi, il futuro e nelle nostre mani, dobbiamo solo prenderlo!
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